Alle pendici del versante orientale della Majella, sorge Pennapiedimonte, caratteristico borgo con abitazioni in pietra e spesso scavate nella roccia. Definita la Matera d'Abruzzo, un tempo era un centro fiorente di artigianato dei maestri scalpellini, dove ora il tempo sembra essersi fermato. La leggenda vuole che il paese prenda origine da un villaggio indigeno denominato “Pinna dei Frentani”, poi chiamato “Penna” ed infine Pennapiedimonte, in riferimento alla sua posizione pedemontana. Circondato dalla riserva naturale Feudo Ugni, è un territorio di straordinaria bellezza. Passeggiando per le stradine del borgo si incontrano ancora oggi piccole botteghe ed è facile capire quali ritmi lenti e tranquilli abbia la vita qui. Premendo il link di seguito indicato si può ammirare il piccolo borgo.
Ulteriori informazioniL’edificio probabilmente deriva da un antico tempietto pagano che con la conversione degli abitanti al cristianesimo, nel VI secolo viene trasformato in chiesa cristiana. Nel XII secolo, durante la fase dell’incastellamento la popolazione della campagna si riversava nel borgo fortificato, intitolando la chiesa a S.Silvestro. Nel XVIII secolo venivano svolti lavori di ampliamento su progetto dell’architetto pennese Monacelli che prevedeva la realizzazione di un grande complesso religioso in stile barocco, con il campanile e la canonica, inglobando anche parte della strada pubblica, compresa la porta con l’arco a sesto acuto che immetteva al paese e che funge da supporto al campanile. La facciata è realizzata in pietra finemente lavorata. All’interno vi sono opere pittoriche di Nicola Bonaventura Ranieri del vicino paese di Gurdiagrele, che ha costituito una scuola abruzzese tra XVIII e prima metà del XIX secolo.
Il Belvedere del Balzolo permette una vista magnifica che spazia dalla montagna alla costa passando per le verdi colline in quello che può essere riassunto come l'essenza dell'Abruzzo. Dal balcone d'Abruzzo, infatti, si può ammirare un panorama unico che va dalla Valle dell'Avello fino alla Costa dei Trabocchi. La piazzetta adiacente al famigerato balcone del Balzolo, oltre ad essere un punto di ritrovo dove rifocillarsi o semplicemente bere un caffè, è il punto di partenza di diversi percorsi escursionistici che un tempo erano le vie usate dai pastori con i loro greggi per trovare nuovi pascoli. Da qui, infatti, è possibile fare una comoda passeggiata e attraversando il piccolo tunnel pedonale, si arriva sul sentiero che costeggia questo lato della montagna, offrendo bellissimi punti panoramici. Siamo sulla carrareccia della valle del Torrente Avella, realizzata fra il 1967 e il 1972 per fare dei lavori all’acquedotto costruito negli anni ’20.